Botta e risposta sul codice della strada

Scritto il 25/04/2013, 07:04.

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Segnale di pericoloI° QUESITO:

Mio padre ha 72 anni e, oltre agli acciacchi tipici dell’età, probabilmente dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico e cure non dispendiose, ma lunghe. Ho chiesto alla mia compagnia di assicurazioni di poterlo inserire nella mia polizza sanitaria che ho da qualche anno e, per fortuna, mai utilizzata. Si sono rifiutati. Ma allora le compagnie assicurano solo chi sta bene e quando c’è bisogno si rifiutano? Vogliono solo guadagnare? Mi sembra ingiusto e mi domando perché lo Stato lo permette?

RISPOSTA:

In realtà le compagnie affermano che il settore “malattie” è un ramo in perdita e che viene esercitato come “servizio ad un proprio cliente”.

E’ vero che non si assicurano persone colpite da quando certe patologie sono in atto. Di norma le compagnie assicurano una persona quando sta ancora bene; poi se insorgono patologie più o meno gravi non solo provvedono al rimborso delle spese, ma non mandano all’assicurato la famigerata “disdetta per sinistro”. Infatti la disdetta può essere data da entrambe le parti solo per la scadenza contrattuale; questo è il motivo per cui le polizze hanno di solito una durata massima di 5 anni.

Quando si stipula una polizza, non viene preventivamente richiesta una documentazione medica, ma la compilazione di un questionario sanitario; sulla base di quanto dichiarato la consulenza medica della compagnia può:

•    dichiarare assumibile il rischio senza limiti
•    escludere dalle garanzie di polizza alcune patologie
•    dichiarare non assumibile il rischio
•    oppure chiedere una documentazione medica se hanno dubbi su quale decisione debbono fornire

In base al Codice Civile, un contratto per essere valido deve avere i contraenti e l’oggetto; nel contratto di assicurazione l’oggetto è l’alea, il rischio.

Quindi è assicurabile un evento che può accadere o non accadere, ma se è certo che l’evento accadrà, viene a mancare l’alea ed il contratto è nullo.

Sono poi le probabilità che un determinato evento possa accadere a determinare il costo della garanzia assicurativa.

In fin dei conti le compagnie di assicurazione sono delle spa a fini di lucro e non delle mutue di soccorso o un servizio sanitario nazionale per il quale paghiamo tante tasse ed abbiamo servizi talmente inadeguati che spingono chi se lo può permettere a stipulare una polizza privata.

II° QUESITO: 

Sono una persona molto attenta a rispettare il Codice della Strada e, inoltre, uso molto poco l’auto preferendo girare con i mezzi pubblici; causare sinistri stradali non rientra certo nelle mie abitudini. Purtroppo il mese scorso, nel giro di una sola settimana, ho avuto due incidenti con danni di lievissima entità. Il mio assicuratore mi ha detto che il malus scatterà di ben cinque classi! Mi è stato spiegato che se non causo sinistri scendo di una classe, se causo un sinistro salgo di due e se, come è capitato a me, causo due sinistri salgo di cinque! Ma allora che fa la compagnia assicuratrice: anticipa i soldi dei sinistri e poi li richiede a me con tanto di interessi? Ho protestato con il mio assicuratore, ma si è limitato a dire che la legge è così.

RISPOSTA:

Innanzitutto complimenti per lo scrupolo con cui rispetta le norme del Codice della Strada e per l’uso limitato del mezzo privato; il suo assicuratore intendeva sicuramente dire che le tabelle di evoluzione della scala Bonus/Malus adottate dalla sua compagnia stabiliscono questi aggravi che, in realtà, con poche differenze sono adottate da tutte le compagnie.

Una volta le tariffe erano “fisse” o “con franchigia”, il Bonus/Malus è stato adottato quasi a furor di popolo: l’assicurazione auto è obbligatoria? Le tariffe aumentano a causa dei sinistri? Allora facciamo pagare di più chi causa sinistri e meno gli altri.

Il principio è giusto, ma il problema nasce dal fatto che coloro che hanno incidenti nel corso dell’anno sono pochi in confronto a quelli che non ne hanno, quindi il Bonus di tanti deve essere ribaltato sul Malus di pochi. Mediamente i Malus sono circa il 12% del totale, quindi l’ammontare dei Bonus maturato da  88 automobilisti, deve essere ribaltato solo su 12; questo spiega anche perché la differenza di premio tra le classi basse è piccola, mentre quella tra le altre è più alta. E’ in sostanza un calcolo matematico.

Non sapendo con quale compagnia è assicurata, per spiegare questi concetti prendo ad esempio la tabella Bonus/Malus adottata da un grosso Gruppo Assicurativo.

Le classi sono 18 e ad ogni classe corrisponde un indice: si entra in classe 14 con indice 1,15, la classe 1 ha indice 0,50 e la classe 18 ha indice 2,00; il cattivo paga un premio 4 volte maggiore rispetto a chi è in prima classe. Alcune compagnie agevolano i propri clienti con accorgimenti vari come il cosiddetto bonus protetto o prevedendo classi di merito inferiori alla 1; alcune non fanno scattare il malus per il primo sinistro a chi sta da almeno tre anni nella classe più bassa. Ma alla fine l’obiettivo delle compagnie è il livellamento alla classe 13 con indice 1.

Nel suo caso, se l’importo liquidato per i due sinistri è molto basso, si ricordi che è un suo diritto, al momento del rinnovo, scegliere di rimborsare la compagnia; ne può rimborsare uno a sua scelta o entrambi; ovviamente ogni sinistro rimborsato viene annullato agli effetti del Bonus/Malus: se ne rimborsa uno sale di 2 classi anziché 5, se rimborsa entrambi non solo son sale, ma scende di una classe; quindi nel suo caso la differenza può essere di 3 o 6 classi e questo beneficio prosegue negli anni successivi con sostanziale beneficio economico in caso di piccoli sinistri (è quasi come aver adottato una tariffa con franchigia); è un calcolo che deve fare con il suo assicuratore. Per conoscere gli importi liquidati, può rivolgersi alla CONSAP sul cui sito trova tutte le indicazioni necessarie.

E’ una procedura un po’ complessa perché con l’indennizzo diretto non è più la sua compagnia che paga, ma quella del danneggiato.

Sicuramente il suo assicuratore la può aiutare e poi ci siamo anche noi a sua disposizione se lo desidera.

Dott. Umberto Martelli

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