È possibile un quadro giuridico appropriato alla “rete delle reti”? Internet: una questione intricata

Scritto il 26/06/2012, 03:06.

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“L’estensione in blocco delle leggi

di regolamentazione dei media audiovisivi su internet

oltre che non auspicabile è anche impraticabile”

(Ofcom, 2008)

L’Avvocato Claudia Roggero (Entertainment and Media Lawyer IPC International S.r.l.), nell’articolo “Internet and Television” (Londra, 2008), cerca di spiegare perché le norme vigenti applicabili ai mass media tradizionali sono incompatibili con Internet, un medium aperto, globale, veloce e complesso. L’unico modo per proteggere il pubblico dal materiale offensivo o dannoso che gira sul Web e dallo scorretto trattamento o violazione ingiustificata della privacy sembra risiedere soprattutto nella coscienza e nella consapevolezza pubblica. Data l’attualità della tematica, pubblichiamo qui di seguito un abstract dell’articolo, tradotto dall’inglese e focalizzato sulla normativa vigente negli UK nel 2008 [download dell’articolo integrale].

***

Composto da 2 miliardi di schermi, l’inter-medium – spesso definito la “rete delle reti” – è un mezzo che raccoglie tutti gli altri media, un insieme di reti di comunicazione dove tutti parlano la stessa lingua digitale. La sua affermazione come veicolo principale per le comunicazioni transfrontaliere, in particolare di servizi convergenti, solleva una serie di complesse questioni giuridiche.

Molti Paesi si sono posti la stessa domanda: qual è il quadro giuridico appropriato per Internet? Il quadro normativo applicabile ai soliti mass media non va bene per Internet: con ogni probabilità, un Paese che cerca di applicare al web regole progettate per i mass media tradizionali ne impedisce lo sviluppo e limita la partecipazione dei suoi cittadini all’economia della società dell’informazione.

Sebbene uno specifico intervento normativo sia per certi aspetti necessario, molte questioni giuridiche sollevate dall’utilizzo di Internet possono essere risolte, in larga misura, mediante l’applicazione delle leggi già esistenti. Per esempio, le leggi applicabili alla diffamazione, alla pornografia, al copyright sono applicabili a Internet così come lo sono ai media tradizionali.

La rapida crescita di popolarità dei portali video online, come YouTube, e di altri servizi caratteristici del fenomeno Web (come i Social Network) dimostrano la crescente convergenza fra Internet e i tradizionali servizi di radiodiffusione, e sottolineano anche l’enorme differenza tra i mass media convenzionali e il nuovo. Tuttavia, tenuto conto degli elementi costitutivi di servizi di media audiovisivi, è divenuto chiaro che non tutti i servizi mediatici oggi offerti via Internet rientrano nel campo di applicazione della Direttiva sui Servizi dei Media Audiovisivi (SMA).

La questione della governance di Internet e della sua regolamentazione resta un oggetto di controversie e di un intenso dibattito tra i diversi attori all’interno della comunità Internet. Secondo alcuni, Internet non deve essere regolato a nessun livello, sia nazionale che internazionale; secondo altri, invece, un minimo di regolamentazione è necessaria per affrontare alcune questioni che non possono essere lasciate esclusivamente alle forze competitive e di autoregolamentazione.

Resta però il fatto che l’estensione della legge sulla trasmissione per coprire i media audiovisivi su Internet è impraticabile. Infatti, il Web è per natura e per funzione diverso da altre reti di comunicazione: è aperto, globale, non dipende dallo spettro radio e presenta barriere molto basse a potenziali editori; e, infine, ha cambiato il modo tradizionale di guardare la televisione, offrendo modi innovativi per lo streaming video (la tv è un mezzo passivo, Internet è una tecnologia interattiva nuova).

Inoltre, l’estensione dello statuto a Internet non è auspicabile perché la libertà di espressione dovrebbe essere un diritto assoluto: il potere è nelle mani dei consumatori. Emittenti tradizionali non possono competere con la dirompente ondata di tecnologia che avanza. La struttura di Internet è una scelta sociale, non una necessità tecnologica. Quindi, anche i vincoli e le libertà di Internet sono scelte sociali.

A causa della dirompente crescita di Internet e della domanda crescente di informazioni multimediali sul web, lo streaming video su Internet ha ricevuto una grande attenzione dal mondo accademico e industriale. La trasmissione di video in tempo reale necessitava in genere di una banda larga e comportava ritardo e perdita di informazioni. Internet offre una nuova tecnologia per le emittenti e garantisce la possibilità di un’offerta varia di video.

Internet offre un nuovo modo efficiente e flessibile di guardare la televisione e nuovi modelli di programmi radiotelevisivi. Questo è il motivo principale per cui l’estensione della legge sulla radiodiffusione per la regolamentazione dei media audiovisivi su Internet è impraticabile. Così, il video streaming di Internet pone molte sfide e indica direzioni di ricerca future.


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