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TRACCE ESAME AVVOCATO RICAVATE DA RECENTI SENTENZE DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE A seguire possibili tracce d’esame 2017 ricavate da recenti sentenze della Suprema Corte scritte con uno stile quanto più simile possibile a quello che generalmente si rinviene in sede di esame. Per scaricare le tracce uscite nel 2015 e nel 2016 clicca qui. Per ricevere gratuitamente altre nuove possibili tracce d’esame 2017 contatta Accademia Legge. POSSIBILI TRACCE ESAME 2017: CIVILE Corte di Cassazione, Sezione 2 civile Sentenza 7 marzo 2016, n. 4444 Con testamento reso pubblico nel 2014 il de cuius Tizio ha lasciato a favore della badante Caia la sua quota del 50% […]
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“LEGGE” (Registrazione Trib. Roma n. 200 del 17 giugno 2011) è il primo periodico giuridico divulgativo distribuito gratuitamente negli uffici giudiziari di Roma e nelle zone adiacenti. SFOGLIA online il numero Autunno 2013 (ANNO III, n. V)
L’azione popolare sostituisce l’inerzia del Comune
LINK TO: Amministrativo
L’art. 9 del Decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 (azione popolare) consente a ciascun elettore di far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune e alla Provincia.
Presupposto indefettibile per esercitare questa azione è che l’ente sia rimasto inerte nella scelta di agire per la tutela dei propri diritti.
Nel caso in cui il Comune abbia deliberato di non promuovere alcuna azione giudiziaria il cittadino non potrà intraprendere l’azione popolare.
Infatti, mentre il cittadino può sostituirsi all’inerzia del Comune, non può, invece, diventare uno strumento di tipo correttivo delle scelte dell’ente.
Spiega il Consiglio di Stato, Sezione 5, con la sentenza del 29 aprile 2010, n. 2457, che l’azione popolare ha natura sostitutiva e non correttiva, onde il suo presupposto necessario va rinvenuto soltanto nell’omissione, da parte del Comune, nell’esercizio delle azioni e dei ricorsi che gli competono.
Quindi, una volta accertata l’inerzia dell’ente, il cittadino potrà sostituirsi allo stesso esercitando l’azione popolare; attenzione però, perché in caso di soccombenza le spese sono a carico di chi ha promosso l’azione popolare, salvo che il Comune, costituendosi in giudizio, abbia aderito all’azione promossa dall’elettore. Pertanto, si consiglia di valutare attentamente l’opportunità o meno di esperire tale azione per non rischiare di dover pagare le spese legali.
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