Competenza territoriale: l’attrazione fatale del TAR Lazio

Scritto il 11/12/2011, 06:12.

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Perché mai dovrebbe decidere il T.A.R. di Roma sul provvedimento dell’Ufficio Regionale dei Monopoli di Stato che nega l’istituzione di una rivendita speciale di generi di monopolio da ubicarsi in un bar di Caltanissetta?

Lo spiega la sentenza 14 novembre 2011, n. 9, con la quale l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, in accoglimento del regolamento di competenza proposto dalla Società interessata ha appunto indicato nel T.A.R. Lazio il Giudice competente a conoscere la controversia.

Naturalmente, la soluzione raggiunta non è valida in assoluto, ma deriva dal fatto che, nel caso di specie, fossero stati impugnati, unitamente al provvedimento applicativo, anche due c.d. atti presupposti, vale a dire due circolari della Direzione Generale dei Monopoli di Stato.

La pronuncia è interessante ma non rivoluzionaria. L’Adunanza Plenaria ha infatti ribadito che, in ipotesi di impugnazione congiunta di provvedimenti a rilevanza solo locale e di atti aventi efficacia sull’intero territorio nazionale, si determina una situazione di inscindibilità processuale, con la conseguenza che il ricorso, ai sensi dell’art. 13, comma 3, del c.p.a., viene “attratto” alla competenza del T.A.R. di Roma. Fin qui nessuna novità.

Con una più significativa precisazione, la sentenza chiarisce che l’attrazione si verifica anche se l’impugnativa dell’atto presupposto sia svolta in via subordinata o eventuale, essendo irrilevante “la maggiore o minore importanza che l’impugnazione dell’atto dell’Autorità centrale assume nell’economia generale del ricorso”.

Infine, si esclude che l’impugnativa delle circolari costituisca uno strumento pretestuoso per modificare la competenza territoriale. Questa affermazione non deve essere sopravvalutata: l’Adunanza Plenaria, infatti, premesso che la natura giuridica delle circolari amministrative deve essere valutata caso per caso, si limita a considerare le sole circolari oggetto di controversia, ritenendole suscettibili di impugnazione, in quanto caratterizzate da rilevanza esterna.

Avv. Paolo Caruso

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