“Tutti i nostri desideri”

Scritto il 10/05/2012, 10:05.

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A maggio, la Parthénos distribuisce nelle sale italiane l’ultimo film di Philippe Lioret, liberamente ispirato al romanzo di Emmanuel Carrère, “Vite che non sono la mia” (Einaudi).

Il film di Philippe Lioret racconta l’incontro di 2 magistrati: Claire (Marie Gillain) e Stéphane (Vincent Lindon) che tentano di contrastare gli abusi delle società di credito, con un sentimento d’urgenza dovuto alla malattia aggressiva che colpisce uno dei protagonisti.

Il film – spiega il regista – nasce con l’idea di denunciare gli abusi di un metodo di finanziamento coniato per ovviare alla severa regolamentazione del credito, creando filiali che propongano prestiti di somme contenute in più rate a tassi elevati.

In Francia, il Paese in cui è ambientata la storia, il numero di coloro che si ritrovano schiacciati nell’ingranaggio dell’insolvenza e del sovraindebitamento corrisponde a circa 8 milioni di persone.

Per molti insolventi, per lo più disoccupati, l’azione legale è persa in partenza. Questi finiscono a ritrovarsi in situazioni disastrose, a meno che un giudice di pace non voglia trovare una scappatoia per inceppare questo meccanismo perverso.

La battaglia contro le derive del credito al consumo è appunto il motivo che unisce i due giudici protagonisti tratti dal romanzo di Carrère e trasportati sullo schermo da Lioret.

Metafora di questa lotta sembra essere la scena di una partita di Rugby che appare nel film, in cui per vincere non serve essere veloci né prudenti: l’importante è andare avanti, con forza, senza temere di perdere qualche punto di penalità, concentrandosi sul lancio e non sulla line-out.

È interessante che Marie Gillain, per calarsi nel personaggio di Claire, abbia frequentato i tribunali di prima istanza, accompagnando i giudici nel loro lavoro quotidiano, fatto anche di ascolto e di empatia con le persone che si presentano in aula, a volte, in uno stato di ansia e di fragilità estreme.

A riassumere la determinazione di Claire, afferma Marie, è una frase banale «Chi non ha voglia di far nulla trova una scusa, chi ha voglia di fare una cosa trova un mezzo». Una frase che se ripetuta – prosegue l’attrice – può risultare incoraggiante.

Maria A. Povia

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