Diritto di sangue vs Diritto di suolo
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Secondo lo ius sanguinis (il diritto di sangue) la cittadinanza è attribuita sulla discendenza o sulla filiazione. Lo ius soli (il diritto di suolo), invece, accorda la cittadinanza a una persona nata su un territorio nazionale, a prescindere dalla nazionalità dei suoi genitori.
In Italia si fa riferimento alla legge n. 91 del 1992 che si fonda sullo ius sanguinis e limita lo ius soli a casi ristretti.
L’iter di richiesta di cittadinanza è complesso.
Secondo l’articolo 4, comma 2, “lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”, decadenza di cui la maggior parte degli interessati non è al corrente.
Sin dalla nascita, l’aspirante cittadino, deve avere un permesso di soggiorno regolare e deve essere registrato all’anagrafe del Comune di residenza. Inoltre, tra i 18 e i 19 anni, ovvero prima del 19° anno di età, deve fare una dichiarazione – con allegato l’atto di nascita e i documenti inerenti alla residenza – che certifichi al Comune di voler prendere la cittadinanza. Come stabilito dall’art. 14 D.P.R. 572/1993, deve allegare, eventualmente, altri documenti volti ad attestare che il richiedente abbia le condizioni legali per divenire cittadino italiano.
Non sempre i genitori, seppur legalmente residenti, riescono nei tempi stabiliti a inserire nel proprio permesso di soggiorno i loro figli nati in Italia oppure a iscriverli all’anagrafe del Comune di residenza. E sebbene la tardiva iscrizione all’anagrafe del figlio possa essere considerata non pregiudizievole se vi sono altri documenti (es. certificati medici) per attestare che il minore era presente in Italia prima dell’iscrizione anagrafica (circolare n. K. 60.1 del 5 gennaio 2007), l’iscrizione all’anagrafe dovrà, però, essere ricollegabile al giorno della nascita e denunciata presso un comune italiano da almeno uno dei genitori.
Attualmente, dunque, non è affatto facile per un giovane aspirante cittadino, nato e cresciuto in Italia, che a tutti gli effetti potrebbe dirsi italiano, ottenere la cittadinanza.
A rendere il tutto ancora più difficile è la permanenza in Italia continuativa (quindi senza interruzioni) per 18 anni, che deve essere provata da presentare diversi documenti (come per es. la certificazione scolastica, medica, ecc.).
Leggeweb
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1 commento su “Diritto di sangue vs Diritto di suolo”
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27 Dicembre, 2011, 09:48Andrea
La Commissaria europea per gli Affari interni ha varato il “Portale europeo dell’immigrazione” (http://ec.europa.eu/immigration/), un sito web che offre informazioni pratiche ai cittadini stranieri interessati a recarsi nell’Unione Europea. Il sito, si rivolge anche ai migranti già presenti nell’Unione che intendono spostarsi da uno Stato membro a un altro, e fornisce informazioni specifiche per ogni categoria di migranti circa le procedure di migrazione in tutti e 27 gli Stati membri. Il portale è un primo punto di accesso a informazioni pratiche e aggiornate sulle procedure e sulle politiche nazionali in materia di immigrazione nell’UE. Lavoratori, ricercatori, studenti e persone che cercano di raggiungere i familiari già trasferiti nell’Unione possono trovarvi informazioni adatte alle loro esigenze e riguardanti lo Stato membro in cui sono interessati a recarsi. Il portale contiene anche collegamenti diretti ai siti web delle autorità nazionali competenti per l’immigrazione e spiega come attraversare legalmente le frontiere dell’Unione e descrive i rischi connessi alla migrazione irregolare, come la tratta e il contrabbando. Migranti e potenziali migranti vi troveranno inoltre un ampio repertorio di organizzazioni governative e non governative da contattare per ricevere assistenza. Le informazioni più approfondite accessibili tramite il sito possono essere utili alle organizzazioni di assistenza ai migranti, alle autorità competenti per l’immigrazione, ai servizi di collocamento e agli studiosi. E’ disponibile in lingua inglese e francese e sono in corso di allestimento le versioni araba e spagnola del sito, che sarà migliorato per agevolare l’accesso da diverse piattaforme tecniche. Vai al sito http://ec.europa.eu/immigration/.
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