La fine dell’anno si avvicina e, come sempre, gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate stanno lottando contro il tempo per evitare la prescrizione che, al 31 dicembre 2012, coinvolge gli avvisi di accertamento relativi all’anno d’imposta 2007.

Spesso, però, non considerano alcuni elementi fondamentali come i 60 giorni che devono assolutamente decorrere dalla data di redazione del verbale (pvc, contraddittorio, ecc) per non incorrere nella violazione dell’art. 12 della Legge 212/2000 (Statuto dei contribuenti).

È bene sottolineare la parola “verbale” perché non viene, nella norma, specificato a quale tipo di verbale si applica la regola dei 60 giorni, ma viene generalizzato a qualsiasi verbale indifferentemente se si chiama processo verbale di constatazione, verbale di contraddittorio, ecc..

L’8 novembre 2012, la Ctp di Reggio nell’Emilia, con la sentenza n. 159, ha ancora una volta affermato che devono trascorrere almeno 60 giorni dalla notifica o redazione del verbale alla notifica dell’avviso di accertamento.

E ancora oggi, gli Uffici dello stesso luogo, insistono nel notificare gli avvisi di accertamento prima che decorrano i sessanta giorni dalla redazione del verbale…

Pertanto, fate molta attenzione a queste date: un verbale redatto dal 1° novembre in poi, può essere seguito dall’eventuale avviso di accertamento dal 1° gennaio 2013 incappando nella prescrizione per l’anno 2007!

Il ritardo causato dalla lentezza di operare degli uffici non può essere una giustificazione valida per applicare la motivata urgenza che, in deroga alla disciplina generale, può venire in aiuto per altri motivi (es. rischio fuga del contribuente, occultamento dei beni, ecc.) e non per il fatto che stanno per spirare i termini di accertamento come dice la stessa Agenzia in una delle sue Circolari (142734 del 2009).

E anche la Corte Costituzionale (ord. 244/2009) ha confermato che la mancata indicazione nell’atto della motivata urgenza (che, come ripeto, non può essere l’avvicinarsi dei termini prescrizionali) viola l’obbligo di motivazioni degli atti amministrativi comportandone la nullità ai sensi dell’art. 3 della Legge 241/90.

Ultima considerazione viene fatta per gli avvisi di accertamento che godono di una prescrizione più lunga (due anni) se è stata informata la Procura della Repubblica per una eventuale responsabilità penale.

Rimaniamo in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione chiamata in causa nel 2012 visto che, in rarissime occasioni, qualche Giudice è incappato nell’errore di non osservare il rispetto di questi termini.

Dott. C.d.L. Ivano Laurenzi