Mentre la crisi finanziaria mondiale si fa sentire e diffonde – anche nel ‘settore Giustizia’ – una sensazione di sgradevole malessere, grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, il Foro di Roma evidenzia confortanti manifestazioni di modernizzazione, tali da lasciare sperare in un progressivo miglioramento della situazione.

Nel Tribunale capitolino è già pienamente attivo il Processo Civile Telematico, per le esecuzioni immobiliari e per il ‘decreto ingiuntivo telematico’. Alcune procedure della Sezione Fallimentare hanno già completato la sperimentazione dell’applicazione telematica.

I registri di cancelleria dei vari uffici del Giudice di Pace sono ormai accessibili via internet e la stessa Corte di Appello ha ormai da tempo completato la migrazione dei dati al nuovo sistema (“SICID”), che consente la visualizzazione dei registri di tutti i tribunali del Distretto.

A fianco di ciò, è stata anche ultimata la sperimentazione del “Processo Tributario Telematico”, nel cui contesto le Commissioni Tributarie romane erano state designate come sedi pilota. Anche i TAR hanno intrapreso la via della loro modernizzazione, avviando la prassi del deposito telematico di atti e documenti (sia pure in affiancamento al consueto de-posito cartaceo) in vista della prossima inaugurazione di un sistema di ‘portali web’ di ciascuna singola sede giudiziaria.

Sotto il profilo normativo, la più recente manifestazione di tale fenomeno di modernizzazione è stata la pubblicazione delle “nuove regole tecniche” del Processo Telematico, emanate con il D.M. 21 febbraio 2011 n. 44 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 89 del 18 aprile 2011) ed entrate in vigore il 3 maggio scorso.

Tale nuovo “Regolamento” del Processo Telematico si prefigge l’estensione dell’applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione al settore penale: un obiettivo rivoluzionario, tanto sotto il profilo culturale, quanto sotto l’aspetto più squisitamente tecnologico, dal momento che la particolarissima struttura del processo penale e la tradizionale formazione intellettuale dei suoi operatori (difensori e magistrati) avevano sinora manifestato ritrosia all’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie nel processo.

Adesso, tuttavia, si torna a parlare di un Processo Telematico a 360 gradi, in campo sia civile e amministrativo, sia pena-le, con la prospettiva di un massiccio utilizzo della posta elettronica certificata standard (PEC) per tutte le trasmissioni pro-venienti o dirette al ‘dominio Giustizia’.

Tutto questo, mentre, accogliendo le richieste del Consiglio dell’Ordine forense, la Provincia di Roma ha dotato il Tribunale romano e la Corte di Appello di connessione gratuita a internet (tramite tecnologia wi-fi) e l’anagrafe di Roma Capitale ha concesso agli Avvocati l’acquisizione telematica da studio dei certificati comunali.

Allora, possiamo davvero crederci: il futuro è proprio dell’Avvocato telematico!

Avv. Alessandro Graziani, avvocato del Foro di Roma