Assicurazioni: botta e risposta

Scritto il 6/02/2014, 10:02.

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Sezioni Unite Civili, Sentenza n. 17405 del 12 ottobre 2012

Le Assicurazioni da dietro le quinte.

La rubrica di Dott. Umberto Martelli

Qualche mese fa ho letto da qualche parte che ci sarebbero state grosse novità nel mondo assicurativo con l’introduzione della Home Insurance che avrebbe modo di controllare la sua posizione assicurativa addirittura tramite internet; poi il silenzio, almeno sulla stampa normale e non specialistica. Cosa è la Home Insurance? Mi sapete dire qualcosa?

La Home Insurance è un servizio telematico che le Compagnie dovranno mettere a disposizione dei clienti che lo richiedono, quindi sarà facoltativo per gli assicurati, ma un servizio obbligatorio per le compagnie.

Il D.L. n. 179/2012, conosciuto come Decreto Sviluppo Bis, ha posto a carico delle Compagnie l’obbligo di mettere sul proprio sito web delle aree con accesso riservato a disposizione dei clienti, che potranno così accedervi, anche da casa, ed avere a disposizione le seguenti informazioni:

– le proprie coperture assicurative;
– il testo delle condizioni contrattuali sottoscritte o l’immagine del contratto stesso;
– lo stato dei pagamenti e le relative scadenze;
– per le polizze vita, comprese le unit e index linked, anche il valore di riscatto maturato;
– per le polizze relative alla responsabilità civile auto, l’attestazione sullo stato di rischio (che potrà addirittura essere stampato direttamente, senza dover perdere tempo a richiedere alla Compagnia un duplicato in caso di necessità).

Le Compagnie devono garantire chiarezza, trasparenza e correttezza di tutte le informazioni fornite.

Un effetto pratico della novità, oltre al non avere bisogno di controllare i tanti pezzi di carta per controllare polizze, scadenze pagamenti fatti a da fare, riguarda la cosiddetta “legge Bersani”, cioè quella che consente di utilizzare l’attestato di rischio di un componente della famiglia (attenzione deve risultare nello stato di famiglia) per usufruire della classe di bonus: le Compagnie vogliono un originale dell’attestato, ma la legge Bersani può essere usata per più autoveicoli e quindi… basterà un clic per avere tutti duplicati che servono.

L’IVASS, con il suo provvedimento n. 7 del 16 luglio 2013, ha stabilito che dall’1° settembre è entrato in vigore l’obbligo per le compagnie di assicurazione di mettere a disposizione dei clienti l’area personale riservata.

Il provvedimento stabilisce anche i termini per adempiere a questi obblighi:
1° novembre 2013 per le polizze stipulate dal primo settembre in poi;
1° luglio 2014 per le polizze stipulate prima dell’entrata in vigore del provvedimento, per quest’ultime le informazioni possono essere fornite in forma sintetica, salvo espressa richiesta dell’assicurato.

Il provvedimento mira a tutelare i diritti delle singole persone, più che delle società che, di norma, hanno mezzi e risorse per tutelarsi da sole ed è per questo motivo che l’obbligo non sussiste per le flotte dei veicoli, i grandi rischi e quelli assicurati con contratti collettivi, salvo che tali polizze siano state emesse per l’erogazione di un mutuo o di un contratto di finanziamento.

Il modello di riferimento della Home Insurance è stato elaborato dall’IVASS dopo aver sentito i pareri dell’ANIA, delle associazioni dei consumatori e dei sindacati degli intermediari ed indubbiamente, se ben utilizzata, contribuirà a migliorare i rapporti tra Compagnie ed assicurati.

E’ una sorta di rivoluzione che porterà indubbiamente più trasparenza e semplicità nei rapporti (si arriverà ad effettuare i pagamenti on line), ma rimangono alcune perplessità sugli effettivi tempi di attuazione e si hanno dubbi sulla disponibilità degli assicurati ad impadronirsi ed utilizzare mezzi telematici per gestire le polizze.

Pensiamo alla rivoluzione portata del sistema bancomat e dalla gestione dei conti on line; ancora oggi sono tante le persone che non utilizzano tali sistemi, soprattutto gli anziani (pardon, i meno giovani) che vanno ancora alla posta per ritirare la pensione pur sapendo di correre il rischio di rapine sempre più frequenti; le agenzie di assicurazione fanno fatica a far capire ad alcuni clienti che, al di sopra di certi importi, non possono accettare pagamenti in contanti e che i sinistri debbono essere pagati solo con bonifico o con assegno non trasferibile e che non si può fare compensazione tra un risarcimento ed un pagamento di un premio.

Eppure, grazie alle nuove generazioni, si arriverà a gestire quasi tutti i rapporti assicurativi anche per strada utilizzando un tablet o uno smartphone; del resto chi si ricorda più delle macchine fotografiche con pellicola? I professionisti sicuramente sì, ma noi semplici utilizzatori ormai conosciamo solo le reflex e le “digitali” e non andiamo più da farci stampare le foto, ma le scarichiamo noi stessi. Tutto sommato il principio è lo stesso e quindi ci vorrà tempo, ma ci adatteremo tutti.

Ho una autovettura molto vecchia, un amico mi ha detto che sono uno stupido se continuo a pagare un premio assicurativo come se fosse una auto nuova e che se mi iscrivo, pagando una modesta quota, ad una delle tante associazioni o club di auto storiche posso pagare anche molto meno della metà. Ma è proprio vero?

Era vero, ma ora è troppo tardi. Infatti il Presidente dell’ACI Sticchi Damiani già ha presentato l’elenco ufficiale delle “auto storiche” e, naturalmente, questo elenco è già stato trasmesso all’ANIA e, pertanto, finisce un’epoca di confusione ed abusi.

Si era arrivati al punto che chi aveva una qualsiasi auto vecchia di soli 10 anni poteva iscriversi ad un club e pagare un premio pari al 30% di quello previsto dalle tariffe (ribadisco non 30% di sconto, ma 30% del premio di tariffa!). Questa agevolazione era concessa dalle Compagnie in considerazione che le auto storiche sono (almeno in teoria) da collezione, quindi molto curate, e che girano pochissimo. Non essendoci vincolo di percorrenza chilometrica, tanti ne approfittavano e giravano molto pagando poco.

La lista ufficiale delle auto storiche comprende 340 modelli, tutti con almeno 20 anni di anzianità, ma a tale lista vanno aggiunti tutti i modelli con almeno 40 anni di anzianità.

Quasi tutte le Compagnie hanno ora adottato tariffe specifiche che saranno applicate solo alle auto rientranti nella lista ufficiale, senza bisogno di iscrizioni ad associazioni o club.

In conclusione le consigliamo di consultare il sito dell’ACI per verificare se potrà usufruire o no delle tariffe previste per le auto storiche.

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