Condominio e costruttore rispondono dei danni per vizi di edificazione
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“Il condominio deve adottare tutte le misure per evitare che le cose comuni rechino pregiudizi ad alcuno e risponde dei danni in base all’articolo 2051 c.c. (responsabilità del custode), nonostante tali danni siano imputabili a vizi edificatori dello stabile comportanti la concorrente responsabilità del costruttore-venditore ex articolo 1669 c.c.” questo è il principio stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, sezione II, con la sentenza del 12 luglio 2011, n. 15291.
Il caso ha riguardato delle infiltrazioni d’acqua provenienti dal muro di contenimento di proprietà condominiale. L’acqua penetrava e si propagava nella proprietà esclusiva del condomino attraverso i solai di proprietà dello stesso che si innestavano, a causa di un palese errore nella costruzione dell’edificio, direttamente nel muro di sostegno.
Spiega la Corte che, non potendosi equiparare i difetti originari dell’immobile al caso fortuito, che rappresenta l’unica causa di esonero dalla responsabilità ex articolo 2051 c.c., il Condominio, essendo il custode delle parti comuni dell’edificio, è responsabile, unitamente al costruttore, anche quando i danni sono imputabili esclusivamente a vizi edificatori dello stabile.
Vi è da aggiungere, inoltre, che, qualora la situazione dannosa sia potenzialmente produttiva di ulteriori danni, il condominio – proprio perchè custode – non ha solamente l’obbligo di provvedere ad eliminare i danni (sentenza 21/6/1993 n. 6856), ma anche quello di rimuovere le cause che lo hanno determinato, ex articolo 1172 c.c. (Cass. Civ. sentenza 20/8/2003 n. 12211).
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