Passannante, detenuto oltre la morte: l’enigma della doppia sepoltura

Scritto il 2/07/2011, 07:07.

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Fino a pochi anni fa, il MUCRI (Museo Criminologico) esponeva il cervello, il cranio e alcuni manoscritti di Giovanni Passannante (1849-1910), un cuoco lucano condannato ad atroci torture e poi rinchiuso in manicomio per aver tentato di sfregiare il re Umberto I di Savoia in nome della ‘Repubblica Universale’.

Il cadavere di Passannante fu decapitato e, nel 1936, i reperti anatomici furono esposti per decenni al Museo Criminale come “testimonianza degli studi di Antropologia criminale tendenti ad accertare le caratteristiche costituzionali e biologiche dei delinquenti”.

Passanante non era un criminale, ma un oppositore politico, marchiato come delinquente per la presenza della fossetta occipitale interna che, sulla base delle errate ipotesi di Cesare Lombroso, era il segno fisico di un carattere criminoso.

Nel 2007, attraverso un appello al diritto alla sepoltura lanciato dall’attore-drammaturgo Ulderico Pesce, i resti dello sventurato repubblicano vengono tolti dal MUCRI e seppelliti nel comune in cui nacque Passannante, Salvia, rinominato ‘Savoia’ dai tempi dell’attentato.

Sulla stessa linea di Pesce, sulla giustezza della sepoltura dell’antimonarichico, si collocano molti, tra cui Sergio Colabona, regista di “Passannante”, film coraggioso ma non del tutto riuscito.

In un’altra direzione si schiera invece Giuseppe Galzerano, autore di un documentato saggio sulle tormentate vicende di Passanante.

Secondo lo studioso, infatti, il cervello e il cranio del combattente lucano sarebbero dovuti rimanere nel Museo Criminologico a testimoniare la barbarica persecuzione oltre la morte: “E dal momento che non è stato ancora trovato l’autore di quell’orribile e vile decapitazione in termini giudiziari la sepoltura dei resti è un occultamento di cadavere, un reato punito dalla legge” (G. Galzerano, in “Gazzetta del Mezzogiorno”, Potenza, 10/04/2007).

Del resto, Galzerano ai tempi dell’appello di Pesce non riusciva a spiegarsi perché seppellire solo i resti di Passannante quando le chiese del nostro paese sono piene di resti di santi e Madonne.

Inoltre, lo studioso sostiene che, dopo la decapitazione, il corpo fu seppellito nel cimitero di Montelupo Fiorentino, quindi, stando alla sua tesi, il tormentato repubblicano avrebbe avuto doppia sepoltura.

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